Duomo di Sant'Agata di Alì

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Statua di San Sebastiano


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Quest’opera, in finissimo marmo alabastrino, misura circa 90 cm e, nel suo genere, può essere considerata tra le più importanti della nostra provincia. Risale al XVI secolo ed è stata attribuita a Rinaldo Bonanno, anche se alcuni recenti studi hanno evidenziato la riconducibilità allo stesso Martino Montanini (di cui Bonanno era allievo), Il corpo seminudo del Santo viene rappresentato legato ad un tronco in attesa di essere trafitto dalle frecce (in questo modo, infatti, è stato martirizzato), La statua è stata realizzata nelle parti anatomiche con particolare scrupolo e raffinatezza. In diverse occasioni l’opera, molto apprezzata, è stata richiesta per essere esposta in prestigiose mostre. 

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Nella stessa Cappella di S. Sebastiano, proprio sotto la statua, nel 2009 sono stati tumulati i resti di due Cappuccini, illustri figli della terra di Alì. Si tratta dei due Padri Serafino: zio e nipote. Il primo (senior) nato nel 1644 e morto nel 1721. Il secondo (junior) nato nel 1701 e morto nel 1768. Entrambi si sono distinti particolarmente non soltanto nel Convento di Alì, ma in tutta la Sicilia orientale. In particolare, Padre Serafino il vecchio, all’anagrafe Giuseppe Pistone, fu Guardiano oltre che ad Alì, anche nei conventi di Rometta, Milazzo, Castroreale, Taormina e Catania. Fu maestro dei novizi a Castroreale, Linguaglossa e Catania e nel 1701 venne eletto Diffinitore nel Capitolo Provinciale tenuto in quell’anno a Randazzo. Nel 1718 fu eletto Vicario Provinciale. Morì nel 1768 in odore di santità, così come era stato alcuni anni prima per la sorella, Suor Domenica (al secolo Giovanna Pistone), che vestì l’abito delle Terziaria delle Sorelle della Penitenza. Anche il nipote P. Serafino junior, al secolo Giacomo Antonio Morabito, distinto predicatore ed illustre intellettuale (a lui si deve la redazione de La storia della terra di Alì), è stato maestro dei novizi e più volte Guardiano del convento. Sia per l’uno che per l’altro, le cronache narrano di numerosi prodigi.

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