Duomo di Sant'Agata di Alì

Piazza Duomo

98020 - Alì (ME)

Tel.: +39 0942700043

e-mail: info@santagataali.it

logoarcipretura

LINK UTILI

Agathae sub Alis...

Sito Istituzionale del Comune di Alì

Sito AirBNB Alloggi in Alì e dintorni

 

SEGUICI SU

Facciata del Duomo


facebook
youtube
whatsapp
messenger
tripadvisor

© Riproduzione vietata su tutti i contenuti

1 chiesa facciata 1.jpeg

La Chiesa Madre, dedicata a S. Agata, di stile tardo rinascimentale, ormai manierismo, è il monumento più interessante e maestoso presente nel centro jonico ed è tra i più grandi dell’intera Arcidiocesi di Messina. La sua costruzione ebbe inizio nel 1564 per concludersi nel 1582. È a pianta basilicale e la pietra utilizzata proviene interamente da cave locali.

La facciata, che domina l’abitato circostante, presenta tre porte d’ingresso ed una finestra in asse col portale principale, che ha ai lati due colonne con capitelli di stile dorico. Altre due finestre di più ridotte dimensioni si trovano sopra le due porte laterali.

Pur essendo sconosciuto l’autore del progetto, sembrerebbe ragionevole ricercarlo tra i seguaci di Andrea Calamech, architetto toscano dalla poliedrica personalità. Non è esclusa la partecipazione dello stesso architetto toscano alla progettazione dell’opera.

Proprio sopra il finestrone centrale, vi è uno stemma, scolpito sulla pietra, sul quale si può leggere: “Agathae sub alis, Alì nulla timebit” (sotto la protezione di Agata, Alì nulla avrà da temere), a testimonianza della devozione degli aliesi verso la propria Eroina.

Il portone principale negli anni Novanta del secolo scorso è stato abbellito con l’applicazione di alcuni pannelli in bronzo. Nei quadri centrali sono raffigurati la Crocifissione e la Resurrezione del Signore. In quelli installati nella parte bassa si fa riferimento a vicende legate alla vita religiosa della comunità locale.

1 pannelli in bronzo.jpeg

Di questi, i primi due descrivono due scene del martirio di Agata: la condanna, da parte dello spietato pretore romano Quinziano, al taglio delle mammelle e l’ascesa nella gloria degli angeli accanto al Signore, per il quale ha donato la sua vita.
Negli altri due pannelli, invece, viene “narrato” l’evento che portò ad Alì la grande devozione verso la Santa catanese: l’approdo sulla spiaggia dell’allora Marina di Alì (attuale Alì Terme) della nave proveniente da Costantinopoli e diretta a Catania, sulla quale veniva trasportato il corpo della martire, per essere riportato in patria, e la scena della consegna di parte del velo che ricopriva le Sacre spoglie agli aliesi.
In quest’ultimo pannello è stata scolpita anche la facciata della chiesa, anche se all’epoca della traslazione delle reliquie (anno 1126) l’imponente edificio non era stato ancora realizzato: qui la raffigurazione ha il solo valore di identificare il centro aliese.

Create Website with flazio.com | Free and Easy Website Builder