LE CHIESE TORNERANNO AD ESSERE POPOLATE, MA CON MODERAZIONE
Dopo due mesi di chiusura, si tornerà a celebrare la S. Messa con la presenza dei fedeli. P. Vincenzo D'Arrigo elogia i social per il ruolo svolto in questo periodo di isolamento.
09-05-20
Anche le chiese tra breve torneranno ad essere riaperte al culto e le celebrazioni liturgiche si potranno svolgere con la presenza dei fedeli. Il protocollo d’intesa tra Stato e Chiesa è stato firmato il 7 maggio scorso ed entrerà in vigore il prossimo 18 maggio, unitamente ad altre “aperture” già pianificate dal Governo. Il documento è stato sottoscritto dal Presidente della CEI, Cardinale Gualtiero Bassetti, dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte e dal Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.
«C’è gioia e c’è attesa in tutti i fedeli, che già da giorni “scalpitavano”», ha commentato P. Vincenzo. «Abbiamo davanti a noi ancora una settimana – continua il Sacerdote – che servirà ad informare i parrocchiani e ad organizzare bene la ripresa delle tanto attese celebrazioni, secondo le norme di sicurezza».
Ad Alì, così come in tante altre Parrocchie, la notizia è stata accolta con uno scampanio festoso.
Si tratta, comunque, di una partecipazione "controllata" per evitare contatti tra la popolazione. L’allentamento del lockdown non poteva lasciare fuori le attività di culto, ma anche in questo caso è richiesto necessariamente un approccio responsabile e prudente. Sono state già definite una serie di regole che dovrebbero consentire la partecipazione dei fedeli alle celebrazioni in estrema sicurezza.
In realtà in questi lunghi mesi la Chiesa non si è fermata. I media hanno dato ampio risalto ai vari momenti di preghiera che venivano proposti. Anche il Papa non ha rinunciato a stare vicino al Popolo di Dio, da Piazza S. Pietro e dalla sua Cappella privata ogni giorno ha raggiunto le nostre case.
In questo periodo si è vissuto un momento forte per il Cristianesimo: la Settimana Santa e la Pasqua. Ad Alì e ad Alì Terme, P. Vincenzo e P. Gianfranco hanno cercato in tutti i modi di essere vicini alle comunità con la preghiera, le celebrazioni, una parola di conforto, usando gli altoparlanti esterni delle chiese, i messaggi whatsApp, i social network con le pagine e i gruppi facebook riconducibili alla parrocchia o con dirette su youtube. Ad Alì Don Vincenzo ha iniziato in anticipo i “Martedì” in onore di S. Agata, per mettere tutta la comunità aliese e tutto il Mondo sotto il manto protettivo della Martire Catanese. I primi tre “Martedì” sono stati celebrati proprio nella cappella della Santa, ai piedi della Patrona.
Allo stesso modo si sono organizzate anche le altre parrocchie. Per questo motivo, P. Vincenzo ha sentito il bisogno di ringraziare tutti i Parroci «per il loro impegno a tenere unite le comunità». «Se tanto lungo è stato per i fedeli il “digiuno” – dice l’Arciprete di Alì –, ancor più intenso è il senso di gratitudine verso tutti i sacerdoti che in questi due lunghi mesi di emergenza sanitaria e di chiese chiuse, ci hanno permesso di restare “in piedi” nella nostra fede, di nutrire la speranza e di essere operosi nella carità del prossimo. Grazie ai Parroci, che ovunque si sono prodigati per alimentare il senso di comunità della propria parrocchia e per questo si sono ingegnati in mille modi affinché la distanza non diventasse disunione. "Distanti ma uniti”: questo l’obiettivo perseguito e sicuramente pienamente raggiunto, grazie ai social».
Inizia una nuova fase, quella della convivenza con il virus, un periodo in cui il senso di responsabilità di ognuno diventa indispensabile per la tutela della salute propria e degli altri.