«BUONE FERIE A TUTTI, MA ANCHE IN ESTATE RICORDIAMOCI DI CRISTO»
Padre Vincenzo, sul secondo numero del giornalino parrocchiale: «Dio non va in ferie, è sempre in attesa che Lo andiamo a scomodare!»
10-07-17
«Chi è entrato infatti nel suo riposo, riposa anch'egli dalle sue opere, come Dio dalle proprie». (Ebrei 4,10)
Ecco finalmente il tempo delle vacanze: tempo di riposo, di svago, di viaggi.
Ma questa nozione di “vacanza” è comparsa solo con l’avvento dell’era industriale; nelle società agricole, come lo fu la nostra, c’erano periodi di riposo, come l’inverno, che si alternavano con altri di attività intensa, ma mai si parlava di vacanze. Soltanto dalla fine del XIX secolo le classi più facoltose hanno cominciato ad allontanarsi dalle città durante i mesi estivi per dimorare nelle villette di campagna, in modo particolare e molto più tardi sono nate le vacanze popolari, rese possibili dalle ferie retribuite.
Purtroppo spesso in questo periodo spesso si mette da parte il nostro Signore: ma Gesù non va in ferie! Siamo noi a metterlo in “ferie forzate”!
Leggiamo nel Vangelo di Luca (18,1 – 8):
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi: “C’era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé. Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi”.
E il Signore soggiunse: “Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia prontamente.
Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”
Questo brano di vangelo riporta un elemento molto caro a Luca: la preghiera. E’ la seconda volta che Luca riporta le parole di Gesù per insegnarci a pregare. La prima volta (Lc 11,1-13), ci insegnò il Padre Nostro e, per mezzo di paragoni e parabole, insegnò che dobbiamo pregare con insistenza, senza stancarci. Attraverso questa parabola, Gesù ci invita a non cessare mai di pregare.
Allora continuiamo a dedicare un momento alla preghiera personale, comunitaria e liturgica, e soprattutto, testimoniamo prima con la nostra vita e poi con le nostre parole che siamo “creature nuove”! In estate spesso, ascoltiamo queste parole: “Finalmente un po’ di pace! Finalmente un po’ di riposo! È finito lo stress!”. È vero che abbiamo bisogno di riposo, ma è bene rammentare a noi stessi e agli altri che la vera pace, il vero riposo lo troviamo solo in Cristo nostro Signore. Ricordiamolo sempre: Egli non va in ferie, è sempre in attesa che Lo andiamo a scomodare!
P. Vincenzo